Glossario
Termine | Definizione |
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INCUBO (IL MITO DELL’) | Solitamente l’incubo rappresenta una sensazione di paura e angoscia causata da un sogno orribile. Nel mondo della psicologia e della filosofia però i sogni vengono interpretati per la ricchezza del loro significato, più o meno cosciente. Facendo un riferimento invece alla demonologia del medioevo, l’incubo era considerato un demone maschile di aspetto mostruoso che seduce le donne durante il sonno; non poteva mancare quindi il corrispettivo femminile: veniva chiamato succuba ed era considerata il demone femminile responsabile delle polluzioni notturne maschili. |
ABBANDONO | Vissuto emotivo legato ad esperienze precoci di incuria e deprivazione. Maggiore è la precocità di queste esperienze, più gravi sono le conseguenze sulla capacità di relazione del soggetto che può esserne completamente inficiata. La persona con esperienze di abbandono interiorizzato costruisce un quadro sindromico complesso che si riverbera su tutte le sue competenze sociali e di autonomia: difficoltà di concentrazione, di inserimento e integrazione sociale, difficoltà di definizione emotiva e di espressione affettiva, incostanza, irrequietezza, manifestazioni antisociali e sfiducia generalizzata. |
ABLUTOMANIA | Impulso irresistibile a lavarsi caratteristico del disturbo ossessivo - compulsivo. |
ABREAZIONE | Processo con il quale vengono scaricate ed espresse le emozioni intense (di natura conflittuale o traumatica). La scarica emotivo - affettiva risulta essere per l’individuo catartica e liberatoria ed è determinata dall’insight, dalla consapevolezza immediata, di un evento che era stato rimosso e depositato nell’inconscio che viene quindi riammesso a livello cosciente. Tipico processo della relazione psicoterapeutica, salva l’individuo dalla somatizzazione e dalla patologia derivante dalla non espressione adeguata espressione di affetti ed emozioni che, ritenute indegne o dolorose, erano state precedentemente represse. |
ABULIA | Generalmente riferibile alla mancanza di volontà, nei casi più gravi può essere associata alla catatonia schizofrenica. In generale è un disturbo dell’attività intenzionale o un disturbo della motivazione, che si esprime nella difficoltà del soggetto di decidere, di scegliere e di agire anche quando è chiamato ad azioni o situazioni per lui desiderabili e volute. L’abulia è una reazione ad una forte frustrazione affettiva e familiare legata ad educazioni poco motivanti, sostenute da un eccessivo senso del dovere che non ha permesso di vivere le emozioni di gratificazione e soddisfazione che provengono da attività desiderabili. |
ACCETTAZIONE | Dal latino, etimologicamente significa prendere-acconsentire intenzionalmente, trattasi di un processo che implica la consapevolezza del significato reale di un vissuto e di una esperienza. Si traduce in un atto di accoglimento del vissuto emotivo nella sua interezza. Dal punto di vista psichico è ricollegabile al riconoscimento e all’accettazione delle parti oscure della personalità. La primaria forma di accettazione è quella sentita dal bambino da parte dei genitori, diversamente, il rifiuto genitoriale e la mancata sensazione del sentirsi accettati determina la compromissione della fiducia e della stima di sé che ciascun individuo costruisce attraverso le prime esperienze relazionali. Il senso di accettazione è assente nelle condizioni di incuria e deprivazione. |
AFRODISIACO | Sostanza a cui viene riconosciuta la capacità presunta o reale di stimolare il desiderio sessuale e di migliorare la capacità sessuale. Ne deriverebbe una migliore qualità della risposta sessuale in termini di eccitazione, di durata e/o di risoluzione. In realtà non esistono sostanze che influiscono direttamente sull’eccitazione sessuale ma è possibile riconoscere ad alcune di esse (droghe, alimenti, alcolici) la capacità di influire sull’inibizione del soggetto allentandola, modificandone la capacità di controllo di sé, che spesso è uno degli elementi che determinano le difficoltà sessuali. In alcuni casi inoltre, la consistenza del cibo può richiamare i tratti orali di alcune pratiche sessuali. |
ALESSITIMIA | Tratto caratteristico dei soggetti psicosomatici, consiste nella difficoltà a verbalizzare le emozioni (l’etimologia stessa della parole significa, dal greco, ”non avere parole per le emozioni”). Questa incapacità rappresenta un vero e proprio disturbo delle funzioni affettive e simboliche che sottende l’incapacità a riconoscere, comprendere e descrivere il proprio stato d’animo e quello altrui; l’incapacità a distinguere gli stati emotivi dalle percezioni fisiologiche; l’incapacità a individuare le cause delle emozioni, a definirle, ad esprimerle in modo adeguato, fino alla loro completa sostituzione con l’azione. Il disturbo di elaborazione degli affetti non consente un’autoregolazione e la riorganizzazione delle emozioni e l’individuo tende ad assumere comportamenti compulsivi (abbuffate di cibo, abusi di sostanze, abuso di una sessualità genitale) non riconoscendo un vissuto emotivo ad essi correlato; vive espressioni emotive incontrollate e inspiegabili (esplosioni di pianto o di rabbia) e possiede una capacità immaginativa coartata. Questa struttura di personalità è tipica delle persone che sviluppano forme acute di conversione somatica di emozioni non elaborate (conflitti che si trasformano in sintomi). Viene riconosciuta una Alessitimia di origine neurologica causata dalla scarsa comunicazione dei due emisferi celebrali e una causata da eventi traumatici o da uno sviluppo inadeguato delle funzioni di mentalizzazione (a causa di rapporti primari con madri con stile di attaccamento insicuro-evitante). La sintonizzazione emotiva tra genitori e figli consente infatti al bambino, fin dai primi giorni di vita, di riconoscere ed esprimere il proprio stato emozionale e di riconoscere quello degli altri. Di fatto il soggetto alessitimico è convenzionale, tendente a stabilire relazioni di forte dipendenza o volto all’isolamento psicosociale. |
ALGOFILIA – ALGOFOBIA - ALGOLAGNIA | Due vissuti rispetto al dolore: nel primo caso un amore per il dolore e nel secondo un’incontrollabile paura. Ma l’amore per il dolore può essere associato anche ad una passione erotica e ad un incremento del desiderio sessuale (come nel sado-masochismo): in questo caso il vissuto è quello dell’algolagnia. |
ALLOEROTISMO | Termine di origine psicoanalitica riferito all’erotismo e al desiderio (investimento libidico) su oggetti esterni. Il contrario di autoerotismo. |
ALTRUISMO | Detto di comportamento che avvantaggia chi riceve ma che viene promosso dall’approvazione sociale. Diverse ricerche hanno dimostrato che è più facile attuare condotte altruistiche in presenza di terzi e che queste vengono meno se il gesto altruistico non viene “visto o risaputo”. In realtà l’altruismo nasce dalla natura umana sociale e dalla naturale attrazione dell’uomo per gli altri e per il loro sostegno. Di certo manifesta la maturità che viene dal superamento del narcisismo. |
AMBISESSUALITÀ | Termine formulato da S. Ferenczi per definire ciò che per Freud era la bisessualità: piuttosto che dare una connotazione legata alla mescolanza di sessi biologici, Ferenczi preferì ricordare come l’ambisessualità è, anche dal punto di vista psichico, una condizione di manifestazione emozionale sia per il maschile che per il femminile che nasce dal rapporto primario con entrambe le figure genitoriali. |
AMENORREA | Assenza di mestruazione; condizione fisiologica in alcune fasi della vita di una donna (infanzia, gravidanza e menopausa) ma patologica se legata a disfunzioni ormonali o alla presenza di patologie organiche di tipo tumorale. In alcuni casi si può individuare un’amenorrea psicogena, che rappresenta uno dei sintomi manifestati da donne che vivono forti stress emotivi, traumatici e di radicale cambiamento. In qualche raro caso è sintomatica di un’instabilità psichica legata a gravi disturbi e preoccupazioni di perdita della propria integrità fisica o a gravidanze immaginarie fortemente desiderate. |
AMICIZIA | Ricordarne il vero significato aiuta sempre, in una società moderna in cui l’amicizia si avvia e si chiude con un click. In realtà, per definizione, l’amicizia è un sentimento che accomuna più persone che si sentono unite da una comunanza di interessi, di valori e di ideali, che stabiliscono comunicazioni e interazioni intime basate sulla comprensione reciproca, sulla fiducia e sull’attaccamento. L’amicizia viene nutrita dalla partecipazione emotiva e fattiva delle persone che si muovono insieme in vista di un obiettivo comune di condivisione. La reciprocità è basata sul legame che riconosce le differenze individuali e da queste parte per rilanciare le possibilità di sviluppo, di accettazione e di valorizzazione. Insieme si costruisce un destino. |
AMORE | Sentimento di durata variabile e diversificata intensità alla base di una relazione diadica. Nasce dallo scambio emotivo e dal bisogno fisiologico di reciprocità, accudimento e cura e dal bisogno fisiologico di soddisfazione sessuale. L’amore vede nella reciprocità uno scambio gratuito, senza aspettativa di ritorno, ma questo ritorno si presenta spontaneamente se l’amore è reciprocato. Non può definirsi amore, se non per sé stessi, quello orientato solo al soddisfacimento dei propri bisogni, poiché l’amore mantiene sempre una radice altruistica che porta a vivere e fare anche il bene dell’altro. Nasce nell’attaccamento e nell’accudimento materno, ma si evolve nelle relazioni adulte intrise di passione, di determinazione e progettualità, di individualità nella relazione e di libertà. |