TRANSFERT

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TRANSFERT

Condizione emotiva di trasferimento sul terapeuta di rappresentazioni inconsce del paziente. Può esserci un transfert positivo o negativo; in questo ultimo caso porterà il paziente a nutrire tensione e bisogno di allontanarsi e di distaccarsi dal terapeuta. Questo processo psichico richiamerebbe i processi di legame del paziente alle sue relazioni oggettuali (immagini interne innate poste a confronto con la realtà, nelle prime fasi di sviluppo) e alle tensioni che esse determinavano (causate dalla frustrazione dell’incoerenza o della delusione tra l’immagine innata e la realtà non confermante). In età adulta quella stessa frustrazione primaria può essere riconosciuta nella dinamiche di alcune relazioni e può suscitare la medesima reazione di distacco dall’altro (anche dal terapeuta come persona che si prende cura del paziente). Per molto tempo si è pensato che il transfert avesse connessioni con proiezioni sessuali ma Jung, dandogli così la giusta collocazione nella relazione terapeutica, lo definì come la proiezione psichica di una relazione altamente emotiva e intensa, che ha a che fare con contenuti profondamente significativi per il soggetto.